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Cyber Security: come “chiudersi” rimanendo “aperti”

Scritto da Enrico Morselli | 06 maggio 2020

In questo periodo particolare nella storia dell’umanità, dopo diverse riflessioni, ho trovato un ossimoro che ritengo trovi spazio nella storia del pianeta e nella mia, in quanto “da piccolo” volevo fare il biologo molecolare e mi sono trovato ingegnere ed ho scoperto un ponte tra l’RNA e l’Antivirus (cfr Cyber security). 

Aprirsi

In questi mesi di pandemia, c'è stata una forte ed obbligata accelerazione all'apertura delle attività umane verso ambiti territoriali, lontani rispetto alle aree a cui tutti eravamo abituati ad usufruirne e svilupparle. Tanto per citare alcuni esempi: la formazione, l'educazione, le attività indirette alla produzione, funzioni di coordinamento e controllo, l'entertainment. E' ovvio che con l'arrivo del vaccino o una terapia efficace alla prognosi del coronavirus, il nostro modus operandi si bilancerà, come quando si ritira l'onda sulla battigia, ma rimangono delle splendide "conchiglie", le quali possono essere paragonate alle esperienze acquisite in questo periodo e che ci hanno lasciato un valore aggiunto di questa forzata "apertura". 

 

Chiudersi 

A questo punto, visto che abbiamo aperto le nostre case professionali ed esistenziali, dobbiamo imparare a chiuderci in modo intelligente, efficace ed efficiente, per condividere in modo consapevole con il mondo questa nostra "socialità" virtuale". Questa esperienza rimarrà in noi, l'abbiamo assaporata in modo forzato ma abbiamo capito quello che più ci è piaciuto e attratto; quindi dobbiamo capire con chi, quando e come condividerla, trovando il giusto balance, anche professionale. 

 

Cyber Security: operare in modo più aperto, chiudendosi in maniera più cosciente     

Dopo tutti questi mesi, spinti dalla pandemia ad operare in modo sempre più "aperto", utilizzando strumenti virtuali, collaborando con clienti, colleghi e con partner in modalità #distantimavicini, nasce l'esigenza di rivedere il film in cui siamo stati spettatori ed attori, per proiettarci in un futuro più consapevole. 

Una di questa lenti che ci permetterà di chiuderci in maniera più cosciente è la cyber security: ci permetterà attraverso un piano pensato e ragionato, di costruire il nostro nuovo territorio, sia professionale sia esistenziale. In che modo? Ponendoci alcune domande.

  1. App & Servizi: cosa abbiamo usato e pensiamo di usare con i nostri clienti, collaboratori e partner, riflettendo se abbiamo opportunamente le "nuove porte e finestre" sul mondo. 
  2. Dimensione delle informazioni: tutte le informazioni che erano cartacee, grazie a questo passaggio saranno tutte elettroniche. Prima le mettevo sottochiave in ufficio, ora? Dove sono? Che dimensione hanno adesso e nel futuro? Chi le potrà vedere? Con quali regole e/o regolamenti?
  3. Cloud: ci siamo accorti che i volumi stanno crescendo? Li abbiamo inseriti nella "nuvola"? Siamo in buone mani? Ricordiamoci che la nuvola è vapore e il nostro business ha bisogno di porte d'acciaio. 
  4. From Office to the Road: tanti colleghi, collaboratori e le aziende stesse si sono accorti che operare "from Office to the Road" non è poi così male, permettendo di trovare una life balance più adeguata alla quotidianità. 
  5. Formazione: il training online è più stimolante, divertente. E' ovvio che dobbiamo trovare un equilibrio, ma dopo la pandemia sarà tutto nuovo. 

Elaborare il miglior Piano di Sicurezza di Cyber Security

Dopo queste riflessioni e domande, nasce l'esigenza di un piano che metta in sicurezza tutte le "nuove porte e finestre" che abbiamo aperto sul mondo, in un tempo ragionevolmente breve. Credo che nessuno lasci per molto tempo aperta la porta di un nuovo locale.

Leggi >> Cybersecurity: alcuni consigli per essere al sicuro a casa

Grazie all'elaborazione di un piano di sicurezza, supportato da tecnologie che permettono la scalabilità da un piccolo fabbisogno alla copertura di esigenze che crescono nel tempo in modo organico e veloce con un unico partner, riusciremo, riuscirete, scusate il gioco di parole, a mettere in sicurezza il nuovo mondo di dati ed “amici”, facendo tesoro dell’esperienza di questi giorni e mesi pandemici.