Contromossa di Putin in risposta alle nuove sanzioni al vaglio dei paesi del G7 e dell’Unione Europea che prevedrebbero un embargo quasi totale alle esportazioni verso la Russia, il divieto di importazione di uranio russo e l’impiego dei beni russi già congelati per la ricostruzione dell’Ucraina.
L’agenzia di stampa Tass ha riportato la notizia che il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha firmato martedì 25 aprile un decreto che affida al governo federale il controllo temporaneo degli asset russi di società di paesi ostili in risposta all'eventuale sequestro di beni russi all'estero.
L’obiettivo è quello di colpire i paesi che hanno varato sanzioni contro Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina: beni, titoli e partecipazioni in capitali di società russe riconducibili a tali paesi saranno posti sotto amministrazione controllata temporanea qualora dovesse essere individuata una “minaccia a livello nazionale, economico, energetico e di altro tipo di sicurezza”.
L’amministrazione ad interim dei beni è affidata dal decreto all’Agenzia federale russa Rosimushchestvo.
Le prime società estere colpite dal decreto sono due società energetiche, la finlandese Fortum e la tedesca Uniper. La banca statale russa Vtb ha affermato che beni e proprietà saranno restituiti solo quando verranno revocate le sanzioni europee.
Il comunicato stampa della presidenza russa riporta un elenco dei beni per i quali verrà istituita un’amministrazione provvisoria in caso di privazione di diritti o titoli di proprietà per soggetti russi negli stati esteri mediante restrizioni:
- beni mobili e proprietà situati in Russia e appartenenti a soggetti stranieri che abbiano legami con paesi ostili;
- titoli detenuti all’estero, quote di capitale autorizzato (comune) di persone giuridiche russe detenute da parti di paesi stranieri ostili;
- i diritti patrimoniali detenuti da soggetti di Paesi esteri ostili.