Nell’articolo di oggi, approfondiremo le best practice per rispettare gli accordi di libero scambio, assicurando alle imprese piena compliance e continuità del business. Continua la lettura per saperne di più!
I dazi sono una componente delle spese doganali, che comprendono, tra gli altri:
IVA
imposte e tasse addizionali
oneri per la certificazione
diritti di magazzinaggio
Si tratta di barriere tariffarie che, se da un lato possono favorire l’economia interna del Paese, dall’altro impongono un blocco allo scambio di merci; intervenire sui dazi doganali permette di contenere le spese legate all’export, superando la burocrazia e gli ostacoli alle trattative tra Stati.
Gli accordi di libero scambio tra Paese di esportazione e quello di destinazione della merce si rivelano uno strumento efficace per garantire alle imprese l’accesso ai mercati, una leva strategica che migliora il grado di competitività e reputazione. La riduzione di barriere al commercio rappresenta un’opportunità di semplificazione delle procedure, con un conseguente incremento degli investimenti e di rafforzamento delle relazioni internazionali.
Entriamo nel merito degli effetti degli accordi di libero scambio sulla riduzione o eliminazione dei dazi doganali e sull’abbattimento delle spese legate all’export.
Una delle voci più importanti delle spese doganali riguarda i dazi, che possono essere ridotti o eliminati attraverso l’applicazione di misure preferenziali; queste si concretizzano con la stipulazione di accordi di natura bilaterale, unilaterale e di Unione Doganale. Vediamo le differenze.
Gli accordi bilaterali prevedono l’esenzione o la riduzione degli oneri doganali per i prodotti originari di uno dei due Paesi contraenti al momento dell’importazione della merce di uno Stato nell’altro.
Gli accordi commerciali unilaterali comportano una concessione preferenziale ai prodotti originari di Paesi terzi nel momento in cui sono importati in territorio comunitario; l’obiettivo di questa misura è favorire la capacità competitiva delle imprese in Paesi meno sviluppati, attraverso una tassazione agevolata o, in alcuni casi, nulla.
A questi si sommano gli accordi di Unione Doganale che, a differenza delle altre due tipologie, non richiedono che l’origine della merce risalga al Paese accordista, ma si basano sulla condizione di libera circolazione di cui gode la merce.
Come abbiamo visto, le trattative commerciali sono alla base dell’applicazione di condizioni tariffarie preferenziali, che riducono le spese doganali, migliorando la competitività dell’impresa.
Affinché gli accordi siano esecutivi e i prodotti siano classificati di origine preferenziale, è fondamentale che rispettino determinati requisiti come quello territoriale, per cui i beni sono interamente ottenuti nel territorio accordista o hanno subito una trasformazione sufficiente – anche da materie prime non comunitarie – tale da poter soddisfare i principi.
È importante specificare che una lavorazione parziale in territorio extra UE esclude la merce dalla possibilità di essere dichiarata d’origine preferenziale.
Per ottenere concessioni tariffarie favorevoli, è fondamentale produrre la certificazione attestante che i prodotti soddisfano i requisiti per il libero scambio; si tratta di un aspetto molto tecnico e complesso, soggetto a cambiamenti e aggiornamenti normativi.
Una mancata compliance dal punto di vista delle dichiarazioni comporta diversi rischi, come il blocco della merce, per l’azienda che esporta; mentre al Paese che importa potrebbe essere richiesto il recupero dei dazi doganali non corrisposti in virtù della tariffa preferenziale. A queste criticità possono sommarsi sanzioni amministrative e penali, così come il blocco allo scambio di merci.
Per ottenere i migliori benefici dall’export, la gestione dell’origine preferenziale deve essere puntuale e allineata alle disposizioni in vigore; le attività possono essere semplificate con l’aiuto di soluzione informatiche che supportano l’adempimento dell’intero processo, garantendo la conformità totale alla normativa.
I software per la Trade Compliance più evoluti mettono in campo strumenti di monitoraggio sulle operazioni, offrendo, tra gli altri:
tempi di processamento ridotti
abbattimento dei rischi, legati ad esempio a errori umani
riscontro immediato in caso di ispezioni e controlli, anche a distanza di tempo
accesso a storico e archivi
tool di analisi e simulazione
Nell’articolo di oggi abbiamo parlato di spese doganali, con un focus sulle procedure che possono ridurre i costi, incrementando il volume di business delle aziende. Gli scambi commerciali è alla base di solide relazioni internazionali che, per mantenersi, richiedono procedure sempre più certificate, meticolose e attente.
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