I prodotti dual use, per essere commercializzati ed esportati, richiedono un’attenta verifica delle procedure. La natura ambigua di questi beni, utilizzabili sia per scopi civili sia potenzialmente militari, li rende soggetti a una normativa stringente e in continua evoluzione. Come suggerisce la definizione stessa, i prodotti a duplice uso impongono una gestione estremamente precisa e consapevole.
Cosa significa concretamente gestire l’export di merci a duplice uso? Quali rischi corre un'azienda in caso di errori o mancanze? E in che modo la tecnologia può supportare il rispetto della compliance? Scopriamolo in questo approfondimento.
Nel linguaggio doganale, le merci a duplice uso (o prodotti dual use) comprendono beni materiali e immateriali che possono avere un impiego sia civile che militare. Questo significa che possono presentarsi come oggetti fisici, ma anche come software o tecnologie.
La caratteristica fondamentale è che non sono nati per usi bellici, ma possono essere adattati a scopi militari. Questa potenzialità li rende soggetti a normative specifiche e controlli severi, soprattutto quando si intende esportarli verso Paesi extra UE o aree geopoliticamente sensibili.
L'Unione Europea ha stabilito precise regole per governare l'esportazione di queste merci, al fine di tutelare la sicurezza internazionale e impedire che beni sensibili possano essere impiegati in contesti rischiosi, come il terrorismo, la proliferazione nucleare o la violazione dei diritti umani.
Il nuovo regolamento sul duplice uso è il numero 2021/821, che sostituisce il Reg. 428/2009, per ampliarlo ed estenderlo ad ulteriori categorie.
Con il nuovo testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE si intende sottoporre a verifica ed autorizzazione altri prodotti oltre a quelli già noti con la vecchia procedura. L’obiettivo è minimizzare i rischi connessi a:
terrorismo internazionale
distribuzione di armamenti
violazione dei diritti umani
La Legge aggiornata interviene in più modi, da un lato modificando e allargando la platea di prodotti duali da sottoporre a controlli e, dall’altro lato, prevedendo autorizzazioni più rigide. In alcuni casi, è necessario ricorrere a livello aziendale all’Internal Compliance Program, un insieme di politiche volte ad agevolare la conformità alle disposizioni.
La necessità di tutelare l’export di prodotti dual use con procedure efficienti riguarda sia il tema della sicurezza internazionale, sia la gestione dei rischi aziendali. Questi rischi possono manifestarsi su più livelli: economico, reputazionale, legale e operativo.
È importante ricordare che, pur essendo regolamentata a livello europeo, la definizione delle sanzioni penali è di competenza dei singoli Stati membri. Questo comporta un ulteriore livello di complessità per le aziende che operano su scala internazionale.
In parallelo ai costi e agli oneri procedurali, va considerato anche l’impatto che errori – anche non intenzionali – possono avere sulla reputazione del marchio. Un’esportazione non conforme può comportare sanzioni, indagini o addirittura processi giudiziari, con ripercussioni significative sulla credibilità aziendale e sulla sua capacità di operare nei mercati di riferimento.
I principali rischi derivanti da una gestione non conforme dell’export di prodotti a duplice uso sono:
Anche un errore involontario, come una classificazione errata del codice doganale o l’omissione di un’autorizzazione necessaria, può causare conseguenze molto gravi per l'organizzazione.
Per gestire correttamente l’export di merci a duplice uso, è fondamentale seguire un processo strutturato e ripetibile, che coinvolga le principali funzioni aziendali (ufficio export, legale, supply chain, compliance).
Le fasi chiave includono:
Un supporto utile arriva dal sistema AIDA, messo a disposizione dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo portale consente di ottenere informazioni dettagliate sui codici doganali, sulle eventuali restrizioni e sugli obblighi connessi, favorendo un controllo preventivo sulle spedizioni.
La gestione manuale delle procedure di compliance doganale è sempre più inadeguata, soprattutto per le aziende che operano su scala internazionale o con un alto numero di fornitori, clienti e spedizioni. In questo scenario complesso, l’adozione di un software di Trade Compliance rappresenta oggi una scelta strategica, non solo operativa.
Queste soluzioni digitali avanzate permettono di:
A tutto questo si aggiungono funzionalità di audit, storicizzazione delle operazioni e interfacce intuitive, pensate per ridurre al minimo l’intervento umano e garantire la massima efficienza. L’obiettivo non è solo “essere conformi”, ma trasformare la compliance in un asset competitivo per l’azienda.
Disporre di un sistema moderno per la gestione delle merci a duplice uso non è solo una misura di protezione, ma una leva competitiva. In un contesto di mercati globali, dove l’affidabilità di un partner commerciale è determinante, poter dimostrare di essere pienamente compliant alle normative internazionali diventa un plus strategico.
Un software di Trade Compliance, integrato con l’ERP aziendale, consente:
I prodotti dual use rappresentano una sfida complessa ma non insormontabile. Conoscere la normativa, classificare correttamente le merci, ottenere le dovute autorizzazioni e dotarsi di strumenti digitali adeguati è il modo migliore per tutelare l'azienda e sfruttare al massimo le opportunità dell'export.
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