Il Ministero dello Sviluppo Economico stima che circa il 50% delle grandi aziende abbia già adottato almeno una tecnologia 4.0, mentre le PMI, che rappresentano il 92% delle aziende italiane, sono ancora ferme al 24,4%. Nel prossimo triennio, il 10% delle imprese del nostro territorio prevede di introdurre almeno una tecnologia 4.0, ma dall'altro lato, la percentuale delle grandi aziende sale ancora al 35,1%, facendo crescere il divario tra le due realtà. (Fonte: Il Sole 24 Ore)
E’ vero che da un lato è naturale che siano le grandi imprese a trainare il mercato ma è altrettanto importante che le PMI non rimangano troppo indietro. E’ indispensabile, quindi, che si adottino delle strategie “di inclusione”, per coinvolgere imprese di qualsiasi dimensione e che le realtà di dimensioni maggiori fungano da modello per quelle più piccole, per favorire innanzitutto una crescita culturale di queste ultime. Questo per le PMI significa sviluppare la consapevolezza manageriale e le competenze tecnico-operative necessarie per sfruttare l’enorme opportunità che ne deriva.
La PMI che non investe nel processo di trasformazione perde in partenza, sia in termini di competizione, e quindi verrà tagliata fuori dal mercato, sia in termini di uno sviluppo tecnologico verso la quarta rivoluzione industriale.
I passi per diventare un'impresa digitalizzata
Partendo dal salto culturale da parte dell’imprenditore o dei vertici aziendali, è necessario mettere a punto una strategia e delineare un percorso fatto di progetti reali e condivisi. E’ un processo composto di piccoli passi in cui bisogna adottare soluzioni tecnologiche e modalità organizzative nuove facilmente integrabili nella realtà aziendale. Man mano che si avanzerà in questo percorso di evoluzione, l’azienda si troverà a beneficiare dei numerosi vantaggi che derivano dalla trasformazione 4.0. Eccone alcuni:
- Miglioramento delle performance delle attività aziendali: risparmio di tempo e velocizzazione sui tempi dei processi produttivi, migliorando anche il modello di business.
- Eliminazione delle attività a scarso valore aggiunto: il personale si occupa di attività più redditizie per l’azienda.
- Ottimizzazione della comunicazione interna: i dipendenti riescono a coordinarsi, condividono informazioni e know-how grazie ad un portale collaborativo interno.
- Riduzione degli errori: errori dovuti ai ritmi serrati e agli alti carichi di lavoro sempre minori, attraverso l’impiego di software gestionali che consentono l’automatizzazione di alcuni processi e la riduzione del tempo di esecuzione
- Valorizzazione e responsabilizzazione del personale: programmi di smart working per i dipendenti, flessibilità di lavoro e attività da remoto.
- Risultati sempre sotto controllo: monitoraggio delle attività e delle performance aziendali in tempo reale.
- Miglioramento dei rapporti con i clienti: grazie ad esempio all'introduzione in azienda di un CRM (Customer Relationship Management), si può venire incontro alle aspettative dei clienti e rimanere in contatto con loro, con un maggior coinvolgimento e fidelizzazione, aumentando così anche il volume delle vendite.
- Maggiore possibilità di acquisizione dei lead: campagne di marketing mirate ad una clientela selezionata, interessata effettivamente al prodotto o al servizio offerto.
- Miglioramento esperienza del cliente: personalizzazione delle risposte in base alle esigenze dei clienti, con un servizio clienti che esalta il valore del prodotto.
L'innovazione è un processo graduale
Per concludere, il processo verso l’innovazione è un processo graduale e modulare che necessita una gran presa di coscienza da parte di chi guida le aziende. Solo successivamente avviene lo sviluppo di una strategia e, di conseguenza, di un progetto di trasformazione concreto e attualizzabile. Inoltre, è importante il confronto con realtà simili sul territorio per verificare come hanno operato per arrivare a questa trasformazione.
Fare tutto ciò in autonomia per una PMI potrebbe risultare difficile: ecco allora che entrano in gioco le forme di aggregazione fra piccoli, i consulenti, le associazioni territoriali, gli incubatori, che aiutano ad accelerare e facilitare i processi. Al giorno d’oggi sono importanti anche i social media, come LinkedIn, grazie ai quali è possibile costruire delle relazioni e condividere informazioni importanti.
L’investimento in tecnologia, l’integrazione e la condivisione delle informazioni e il rinnovamento delle competenze sono elementi cruciali per iniziare questo percorso che la piccola e media impresa dovrà affrontare per rimanere competitiva e diventare “4.0”.
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