Le criptovalute oggi rientrano tra i punti presi in esame dalla V Direttiva europea antiriciclaggio.
Il tema dei controlli AML/CTF rispetto alle monete virtuali è sempre stato caratterizzato da una forte dicotomia tra i due concetti, poiché, per natura, queste ultime vengono generate in forma anonima tramite la risoluzione di stringhe di codice i cui “pezzi” originano da fonti differenti in un sistema blockchain.
È evidente quindi la difficoltà di oggi per i Payment Service Provider, come ad esempio gli istituti bancari, nel riuscire a rintracciare i nominativi degli attori in gioco in una transazione attraverso criptovalute secondo quanto stabilito finora dalle normative per i controlli antiriciclaggio e antiterrorismo.
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