Il termine “Unione Europea” da molti anni significa anche unione doganale: la fusione dei territori dei diversi Stati in un unico territorio commerciale. Ai fini degli scambi, è come se fra gli Stati dell'UE non esistessero frontiere. Ma non solo: l'unione doganale implica anche che gli Stati che ne fanno parte formino un'unica frontiera verso l'esterno e applichino quindi gli stessi dazi quando commerciano con Stati terzi.
Dal 1968, perciò, la Comunità Economica Europea prima e l'Unione Europea poi, hanno adottato una Tariffa Doganale Comune (TDC), che dal 1° gennaio 1988 è stata sostituita dal codice TARIC.
Continua la lettura dell’articolo per sapere come calcolarlo per semplificare gli scambi commerciali, senza incorrere in sanzioni.
Codice TARIC: cos'è?
L'Agenzia per le Dogane e i Monopoli descrive il servizio di consultazione della tariffa doganale TARIC (Tariffa Integrata Comunitaria) come uno strumento d'informazione per gli operatori e gli uffici interessati agli scambi commerciali internazionali.
Nell’articolo approfondiremo le caratteristiche, la modalità di determinazione e gli utilizzi della Tariffa Integrata Comunitaria. Puoi passare direttamente all’argomento che ti interessa cliccando il paragrafo dedicato.
Collegamenti rapidi
- Qual è l’obiettivo della Tariffa Doganale Integrata?
- Codice TARIC: come si determina
- I consigli per fare buon uso del codice
- Come superare le sfide più complesse evitando sanzioni
Qual è l’obiettivo della Tariffa Doganale Integrata?
Il data base della tariffa doganale TARIC, consultabile nel sito internet dell’ADM contiene la raccolta delle disposizioni, degli obblighi e delle fiscalità cui sono assoggettate le merci all'introduzione sul territorio doganale della Comunità (immissione in libera pratica o importazione, nonché esportazione e scambi intra-comunitari).
Il database TARIC, gestito dalla DG TAXUD della Commissione europea e basato su un motore di ricerca interno (per parola o codice di tariffa doganale), viene aggiornato quotidianamente e indica oltre all'ammontare del dazio all'importazione dovuto nell'UE a seconda del Paese di origine della merce, anche l'eventuale esistenza di una riduzione o dell'esenzione del dazio. Sono altresì riportate e consultabili tutte le misure incentivanti, le limitazioni all’import ed export e le misure legislative particolari associate ad un determinato codice TARIC e ad un paese di origine o destinazione dei beni.
Codice TARIC: come si determina
Come abbiamo anticipato, il codice TARIC ha sostituito la tariffa doganale comune (TDC) a seguito dell'introduzione nella Comunità Europea di due strumenti di unificazione delle tariffe doganali:
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il sistema armonizzato di designazione e codificazione delle merci (SA), che consente di attribuire a ciascuna merce la medesima indicazione per tutti i Paesi membri permettendo, quindi, l'applicazione della stessa tariffa doganale;
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la nomenclatura combinata (NC), ossia la terminologia utilizzata dal sistema armonizzato nella catalogazione dei prodotti.
Dalla combinazione di questi due strumenti trae origine il codice TARIC, un codice di dieci cifre che raccoglie circa tredicimila voci e comprende sia dazi specifici che dazi ad valorem.
Segue una breve spiegazione su come si genera e interpreta la classificazione doganale delle merci
La procedura prevede l’assegnazione di un codice dedicato a tutte le tipologie di merce e ciascuna cifra del codice ha una specifica funzione. Ipotizziamo che questo sia il nostro codice di riferimento:
123456 78 90
Le prime sei cifre indicano le voci e sotto voci del sistema armonizzato (SA), mentre 7 e 8 identificano la tariffa applicabile, salvo che questa non sia associata alla combinazione di 9° e 10° cifra.
In aggiunta alle prime otto cifre, le tariffe TARIC sono identificate a volte anche con la nona e decima cifra. Queste codificano le eventuali ulteriori misure comunitarie specifiche.
Nei casi in cui non sussistano esigenze di ulteriori suddivisioni, nona e decima cifra sono “00”. A tali due cifre, infine, gli Stati membri possono aggiungere suddivisioni o codici addizionali rispondenti ad esigenze nazionali (che riguardano, ad esempio, specifiche categorie merceologiche o prodotti soggetti a dazi compensatori).
Leggi anche: I vantaggi della classificazione doganale delle merci e i nuovi codici di Nomenclatura Combinata 2020
Nel prossimo paragrafo riportiamo alcune precisazioni su TARIC, dogana, dazi e interventi comunitari.
I consigli per fare buon uso del codice
Nelle spedizioni con destinazione l'Unione Europea, il dazio corrisponde al valore segnalato dalla Tariffa Integrata Comunitaria, il quale viene calcolato in percentuale (dazio ad valorem) secondo le tabelle merceologiche introdotte dal Reg. (CEE) n. 2658/87 o applicando una tariffa fissa per unità di misura (dazio specifico) o in modalità mista, dalla prima dogana di ingresso nell'Unione.
Il codice TARIC può essere modificato o sospeso a seguito di decisioni autonome della UE o di negoziati tariffari conclusi sulla base dell'art. 133 del Codice Doganale dell'Unione. Il dazio può essere ridotto mediante due diversi procedimenti:
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il sistema delle preferenze, che comporta l'applicazione di dazi ridotti o nulli e viene accordato dalla UE a Stati terzi nel quadro di specifici accordi commerciali (di libero scambio o di associazione);
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i contingenti tariffari, che fissano quantità di prodotti alla cui importazione vengono applicati dazi ridotti o nulli.
Il codice TARIC consente l'applicazione uniforme da parte di tutti gli Stati membri della corretta nomenclatura delle merci e offre a tutti gli operatori economici una visione chiara delle misure da adottare durante l'importazione di merci nell'UE o l'esportazione di merci dall'UE.
Inoltre, il TARIC ha anche la funzione di segnalare eventuali regimi speciali associati ad un determinato codice o gruppo di codici (sospensioni daziarie, preferenze tariffarie, dazi anti-dumping e così via) che, secondo le disposizioni comunitarie, devono applicarsi alle merci classificabili in un dato codice, anche in ragione del Paese di origine o dell'utilizzo cui la merce stessa è destinata.
Attraverso la Tariffa Integrata Comunitaria, quindi, si possono verificare in modo agevole e completo tutte le componenti tariffarie in capo a un determinato prodotto destinato alla libera circolazione all'interno dell'Unione Europea.
Come superare le sfide più complesse evitando sanzioni
La complessità risiede nella realizzazione effettiva del processo efficace e preciso di determinazione del TARIC: nonostante le spiegazioni di cui sopra, operare la determinazione e incrociare tutti i dati necessari può comportare un notevole impiego di tempo, risorse ed energie, senza considerare che errori o sviste potrebbero portare all'attribuzione e dichiarazione di codici TARIC errati.
È bene sapere che, nell’ambito di attività commerciali da e verso l’estero, le imprese che classificano le merci in modo errato rischiano di incorrere in contestazioni, multe e sanzioni prevalentemente amministrative e, talvolta, anche penali.
A livello comunitario, non esiste un sistema di sanzioni uniforme, per cui ogni Stato Membro può applicare le pene che reputa più appropriate ed efficaci. Le linee guida per la definizione della sanzione sono limitate alla sua natura, che ovunque deve essere effettiva, proporzionata e dissuasiva.
La classificazione delle merci è alla base dei processi import/export e rappresenta l’elemento cardine sul quale vengono calcolati i dazi e stabilite eventuali ulteriori misure non tariffarie applicabili. Queste informazioni sono essenziali anche per elaborare statistiche, misure e procedure di politica commerciale, come autorizzazioni e divieti.
Infine, tra le sfide per le aziende impegnate in attività commerciali da e verso l’estero, è senz’altro rilevante quella dell’aggiornamento continuo delle proprie procedure e del proprio software, al fine di adeguarsi, nei tempi stabiliti, ad uno scenario normativo in costante e rapida mutazione.
Alla data di aggiornamento di questo articolo (febbraio 2022), sono oltre 760 – tra voci tariffarie e codici - le modifiche previste alla Tariffa Integrata Comunitaria.
Come farsi trovare preparati, evitando il rischio di sanzioni e assicurando procedure sempre in linea alle disposizioni in vigore?
Fortunatamente oggi è possibile ricorrere a strumenti software per la Trade Compliance in grado di supportare le procedure che richiedono analisi complesse e integrazione di dati provenienti da più fonti.
La Trade Compliance è lo stato di conformità delle aziende rispetto alle normative sullo scambio di merci derivanti da direttive, regolamenti, leggi UE e trattati sottoscritti tra Paesi esteri.
Software evoluti e integrati possono supportare le imprese nella dimostrazione della compliance, anche nelle situazioni più complesse attraverso dichiarazioni, autorizzazioni e certificazioni.
Oltre alle Leggi nazionali e internazionali in continuo aggiornamento, occorre considerare che il commercio apre spesso a nuove dinamiche, da seguire con attenzione. Un sistema che supporti l’attivazione e conformità delle procedure favorisce la collaborazione tra dipartimenti e il raggiungimento di importanti obiettivi.
I software automatizzati per la trade compliance includono, tra le altre, funzioni fondamentali per:
- monitorare e aggiornare accordi, direttive, regolamenti, leggi internazionali ed europee e normative nazionali sul commercio (inclusi gli embarghi e le agevolazioni)
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identificare i rischi
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applicare misure preventive
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raccogliere la documentazione necessaria
In conclusione, la definizione del codice TARIC è un'attività complessa che può dar luogo a controversie tra i soggetti importatori e le amministrazioni doganali: gli operatori economici devono utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per classificare correttamente le proprie merci evitando di incorrere in contestazioni.
La classificazione delle merci fa parte di un sistema più ampio del settore import/export: la conformità commerciale. Se vuoi approfondire come gestire efficacemente tutti i vari ambiti della Trade Compliance, leggi il nostro eBook gratuito.
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