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TARIC dogana

Il codice TARIC assume un ruolo strategico nell’ambito delle attività commerciali internazionali e risulta indispensabile per calcolare i dazi doganali sulla merce importata. All’identificazione dei prodotti, infatti, seguono precisi obblighi, disposizioni e tariffe a cui le imprese devono adempiere per garantire scambi senza interruzioni.

Ne parliamo nell’articolo di oggi, approfondendo come si determina la tariffa doganale TARIC e quali sono le ultime novità a cui prestare attenzione.

Il ruolo della tariffa doganale TARIC per la classificazione delle merci

Il codice TARIC ha lo scopo di assegnare un codice a ogni tipologia di merce, attuando così la cosiddetta classificazione doganale; un errore nel processo di determinazione del codice comporta l’associazione del prodotto a una categoria differente da quella prevista e, quindi, a una tariffa doganale diversa. Errori di questo tipo possono portare da una semplice sanzione amministrativa al blocco totale della merce alla dogana.

Prima di passare alla determinazione del codice TARIC, approfondiamo il tema della classificazione doganale e della sua rilevanza nell’ambito delle attività di export. 

Il legame tra classificazione doganale delle merci e Trade Compliance

La classificazione doganale determina le condizioni di import ed export di prodotti da e verso Paesi non appartenenti all’UE. Lo strumento permette di qualificare la natura della merce con lo scopo di individuare i vincoli e le formalità da rispettare per movimentare i prodotti.

L’esatta classificazione della merce riveste un ruolo cruciale nelle operazioni di Trade Compliance, dal momento che favorisce flussi e scambi, nel pieno rispetto della normativa nazionale e internazionale.

L’impatto della classificazione merceologica sugli altri ambiti doganali

A partire dalla determinazione del codice doganale – di cui fa parte anche la TARIC – si definiscono altri elementi doganali, come quelli che elenchiamo di seguito.

  • Misure tariffarie: oltre a individuare la natura daziaria, la classificazione identifica misure tariffarie come quelle anti-sovvenzione e i contingenti tariffari

  • Misure non tariffarie: obblighi extra tributari che possono fare riferimento a specifiche restrizioni, autorizzazioni e norme speciali

  • Regole alla base dell’origine preferenziale delle merci

  • IVA e altre imposte: il codice definisce la natura di accise, imposte di consumo ed eventuali aliquote ridotte per determinate categorie

Come si realizza il processo di determinazione della tariffa doganale TARIC

La TARIC è parte di un linguaggio comune, riconosciuto a livello internazionale che si compone di:

  • Sistema Armonizzato (SA), regolamentato da una propria Convenzione Internazionale che disciplina la designazione e codificazione delle merci, attraverso un sistema di codice a 6 cifre.

  • Nomenclatura Combinata (NC), regolata dalla Tariffa Doganale dell’UE, definisce le aliquote daziarie convenzionali. Questo elemento aggiunge 2 cifre al codice di classificazione SA.

  • Codice TARIC: disciplinata dalla Tariffa Integrata dell’UE, aggiunge 2 cifre ai codici SA e NC, generando così un codice di classificazione finale a 10 cifre.

A questo proposito, c’è un’importante novità che coinvolge le aziende e gli operatori economici responsabili della corretta apposizione del codice doganale.

TARIC dogana

Codice TARIC: cosa cambia dal 2022 

Con il regolamento di esecuzione UE n. 2021/1832, dal 1° gennaio 2022 sono entrate in vigore oltre 760 modifiche, tra nuovi codici e voci aggiornate.

La novità è stata comunicata con una nota dall’Agenzia delle Dogane, che ha fornito sul proprio sito la documentazione necessaria per verificare le nuove disposizioni. Le modifiche coinvolgono molti settori, tra cui:

  • agroalimentare
  • farmaceutico e chimico
  • tessile
  • siderurgico
  • elettronico

Il recente aggiornamento mette in luce il ruolo chiave degli operatori che si occupano di incrociare i dati e realizzare il processo di determinazione; infatti, le dichiarazioni doganali devono contenere tutti i dettagli della classificazione, per assicurare operazioni prive di irregolarità e conseguenti errori e sanzioni.

Tra le attività dei responsabili della Trade Compliance, troviamo la verifica delle informazioni merceologiche, l’applicazione della corretta fiscalità interna, così come il rispetto delle misure straordinarie previste.

I rischi legati alla spedizione di prodotti classificati in modo errato sono molto alti: si passa dall’evasione dei diritti doganali alla quale segue una sanzione amministrativa, fino alla configurazione di potenziali reati penali, passando per ripercussioni a livello fiscale ed economico.

Come ridurre i rischi e cogliere le migliori opportunità dalla globalizzazione e dalla espansione dei mercati?

Le norme nazionali e internazionali sull’export sono in continuo aggiornamento e richiedono un intervento sempre puntuale; le operazioni manuali, anche se condotte in modo preciso e attento, possono causare errori e inadempienze.

Un sistema automatizzato per la gestione della Trade Compliance garantisce la conformità delle attività al 100%, in linea con le disposizioni in vigore.


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