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dichiarazione rohsLa perfetta compliance dei prodotti rispetto alla normativa è un requisito fondamentale per mantenere alte competitività e reputazione aziendale; nell’articolo di oggi parleremo di Dichiarazione RoHS e della sua importanza nell’ambito dell’export, entrando nel merito delle tecnologie aggiornate per mantenersi conformi agli aggiornamenti normativi più recenti.

La Dichiarazione RoHS tra ambiti di applicazione e ultimi aggiornamenti

Con il Decreto Legislativo numero 27 del 4 marzo 2014, l’Italia recepisce la direttiva RoHS sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Una delle sfide principali per le aziende coinvolte riguarda i frequenti aggiornamenti della normativa - che richiedono una piena conoscenza delle modifiche apportate agli allegati.

Alla data di pubblicazione di questo articolo, l’ultimo intervento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica intende attuare in Italia due direttive di modifica alla RoHS, in particolare riguardo:

  • l’uso del piombo nei cavi e nei fili superconduttori
  • l’uso di piombo in determinati dispositivi diagnostici

Dichiarazione RoHS: come semplificare la compliance

L’ambito di intervento è quello delle sostanze pericolose all’interno delle apparecchiature; in particolare, l’obiettivo della RoHS è tutelare il territorio e la salute pubblica, garantendo che non vi sia la dispersione nell’ambiente di sostanze pericolose.

RoHS è l’acronimo di Restriction of Hazardous Substances e, nel corso degli anni, ha subito un’evoluzione necessaria per ridurre al massimo i rischi legati alle sostanze che dalle apparecchiature finiscono per generare rifiuti con il fine vita dei prodotti.

Produrre una dichiarazione RoHS significa rispettare le indicazioni fornite dalla normativa rispetto ai limiti delle sostanze utilizzabili nella realizzazione di un prodotto.

La direttiva offre linee guida molto accurate rispetto ai settori industriali coinvolti e ai limiti in termini di sostanze, aggiornandosi appunto ogni qualvolta emerga un pericolo per l’ambiente e la salute.

Con la pubblicazione dell’ultima versione della direttiva, sono indicati sia i prodotti industriali interessati dalle limitazioni di sostanze pericolose, quindi:

  • grandi e piccoli elettrodomestici
  • apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni
  • apparecchiature di consumo
  • apparecchiature di illuminazione
  • strumenti elettrici ed elettronici
  • giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e lo sport
  • dispositivi medici
  • strumenti di monitoraggio e controllo, compresi quelli industriali
  • distributori automatici

Sia i dettagli relativi alle limitazioni – che ad oggi – sono:

  • Piombo (Pb): 0.1%
  • Mercurio (Hg): 0.1%
  • Cadmio (Cd): 0.01%
  • Cromo esavalente (Cr6+): 0.1%
  • Bifenili polibromuratiti (PBB): 0.1%
  • Eteri di difenile prolibromurati (PBDE): 0.1%
  • Ftalato di bis(2-etilesile) DEHP: 0.1%
  • Benzilbutilftalato (BBP): 0.1%
  • Dibutilftalato (DBP): 0.1%
  • Diisobutilftalato (DIBP): 0.1%

La soluzione digitale che risolve le sfide alla RoHS

Rendere i processi smart, agevolando le procedure di conformità può essere una vera sfida: le aziende coinvolte nella produzione di prodotti a rischio, che commerciano gli stessi all’estero, devono essere certi di rispettare perfettamente i requisiti più recenti, per evitare di incorrere in problematiche serie. Oltre al tema più importante della sicurezza, c’è anche quello della reputazione e della solidità del business: qualunque inottemperanza potrebbe compromettere la stabilità dell’impresa, incidendo in modo importante sul controllo di costi e risorse.

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Rimanere aggiornati sulle ultime disposizioni può essere molto complicato, soprattutto alla luce della complessità stessa della materia che richiede una grande attenzione. Oltre alla questione delle disposizioni, le aziende coinvolte possono riscontrare barriere all’efficienza dovute a:

  • la complessità dei prodotti, ad esempio a causa della presenza di componenti di diversa natura
  • la moltitudine di relazioni professionali intraprese con fornitori e soggetti terzi
  • la quantità di informazioni che ruotano attorno alla disciplina
  • l’assenza di modelli standard, ma linee guida da interpretare e applicare

Governare processi così complessi in modalità manuale, va da sé, può essere molto rischioso. È necessario, infatti, che il team di Quality Control sia costantemente aggiornato sulle ultime disposizione, condizione piuttosto complessa da soddisfare.

La soluzione risolutiva è quella di affidarsi a un sistema digitalizzato, strumenti informatizzati che semplifichino, da un lato, il flusso di processi e dall’altro l’applicazione delle modifiche alla direttiva. Affidarsi a un software di Trade Compliance permette di allineare tutti gli attori, fornendo loro le medesime informazioni e facendo così in modo di abbattere colli di bottiglia all’efficienza. Anche gli errori sono ridotti e, di conseguenza, i rischi, i tempi e i costi legati all’inadempienza.

Governare la RoHS tramite software permette, in definitiva, di:

  • guidare la conduzione delle procedure senza intoppi
  • disporre di informazioni e dati di qualità, aggiornati e in tempo reale
  • poter accedere da qualunque livello alle informazioni e allo storico registrato dal sistema
  • tutelare l’azienda da provvedimenti amministrativi e penali
  • restare aggiornati alle ultime disposizioni in materia

Per saperne di più sulla gestione della dichiarazione RoHS tramite software trade compliance e non lasciarsi sfuggire l’opportunità di condurre operazioni commerciale in perfetta conformità, contattaci: un nostro esperto è a tua disposizione per una sessione di consulenza gratuita, che approfondisca le singole funzionalità della piattaforma.