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macro-1452987_1920-1Qualunque sia il settore nel quale operano, per i player del mondo manifatturiero la sfida è chiara: sviluppare e produrre prodotti innovativi, di qualità, a un prezzo ragionevole, con un Time to market molto contenuto, senza perdere di vista redditività e marginalità.
È una sfida complessa, non solo perché si gioca in uno scenario di mercato sempre più competitivo, ma anche e soprattutto perché crea una forte pressione su tutta la supply chain. Tutti gli attori che ne fanno parte contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo e, nel contempo, sono impegnati nella medesima sfida: quella di mantenere la loro stessa marginalità.
In questo contesto, è chiaro che le soluzioni che aiutano le imprese ad aumentare l'efficienza nei processi, a partire dalle fasi di ideazione e progettazione, assumano un ruolo sempre più rilevante nelle strategie di una impresa.

Velocizzare il Time to market grazie al digitale

Per raggiungere gli obiettivi di Time to market e di redditività, è fondamentale, in primo luogo, abbandonare processi manuali e fogli di calcolo ancora utilizzati nelle diverse fasi del processo di sviluppo e progettazione.
Si tratta di metodologie non più adeguate né sufficienti, perché frenano l’innovazione rapida e impediscono di dare risposte tempestive alla domanda che arriva dal mercato e dai clienti.
Ciò che serve è un approccio standardizzato alla gestione del ciclo di vita del prodotto, che enfatizzi la trasparenza, l'accesso a dati affidabili, la condivisione delle informazioni e una facile collaborazione tra tutti i dipartimenti e le funzioni coinvolte e con tutti i partner della supply chain.
Serve, in sintesi estrema, un approccio strutturato, abilitato da una piattaforma come il PLM.

Perché il PLM è strategico nell’ottimizzazione del Time to market

Sempre più spesso il Time to market viene considerato uno dei KPI sui quali è possibile misurare le performance di un’impresa o di un gruppo di lavoro, in un’ottica di miglioramento delle prestazioni e di crescita dei profitti. In uno scenario altamente competitivo, poter ridurre il tempo che intercorre dall'ideazione alla progettazione, dalla prototipazione alla produzione e, da qui, alla vendita del prodotto stesso non è un valore secondario.
Se il Time to market e il Go to market si trasformano un una corsa contro il tempo, è importante poter disporre degli strumenti giusti che consentano di tenere traccia di tutte le fasi dei processi e che supportino in modo adeguato le attività di ciascun team, rendendo disponibili le informazioni giuste al momento giusto.

Come il PLM aiuta a ridurre il Time to market

Se dunque per un’impresa la riduzione del Time to market rappresenta un obiettivo e una priorità, il PLM integra una serie di funzionalità che abilitano una gestione più efficiente di tutti i processi lungo l’intero ciclo di vita del prodotto.
Si parte, naturalmente, con il rapid prototyping e con la prototipazione 3D, grazie alla stretta connessione con gli strumenti utilizzati da ingegneri e designer, che velocizza le fasi di sviluppo. Ma non basta.
La possibilità di mantenere una stretta integrazione in tutte le fasi, con una gestione flessibile dei flussi di lavoro, della produzione, della supply chain, rappresenta la chiave che apre la porta a una nuova organizzazione più agile ed efficace.
Un’agilità che prosegue anche quando il prodotto arriva nella filiera distributiva e prosegue fino all’utente finale. Eventuali difettosità o malfunzionamenti non sono soltanto “problemi da risolvere”, ma informazioni preziose per introdurre migliorie là dove necessario.

Con il PLM un controllo puntuale su tutte le fasi del ciclo di vita

Il rischio che molte aziende corrono in fase di sviluppo e progettazione di un nuovo prodotto è quello di essere molto attente e puntuali nel controllo dei tempi solo nella fase finale del processo: quella della produzione.
In realtà, per poter essere effettivamente incisivi nel miglioramento del Time to market, il monitoraggio deve iniziare ben prima, fin dalla fase iniziale della progettazione.
Ed è qui che il PLM mostra tutta la sua efficacia.
L’adozione di una piattaforma e di una strategia PLM, come abbiamo avuto già modo di sottolineare, consente di tenere traccia di ogni passaggio e, dunque, di raccogliere tutte le indicazioni che arrivano dai dipartimenti di ingegneria e progettazione, di introdurre le modifiche e i miglioramenti eventualmente proposti da altri uffici, di pianificare gli acquisti e sincronizzare tutti gli attori della supply chain, nonché di effettuare scheduling precisi per la produzione.

Migliorare il Time to market grazie al re-engineering

Ciò che fa del PLM uno strumento indispensabile per la corretta gestione del ciclo di vita di un prodotto si può riassumere in una sola parola: i dati.
Il sistema non si limita a raccogliere dati da fonti eterogenee, rendendoli disponibili ai dipartimenti e alle funzioni interessate al momento del bisogno, ma rappresenta quell’unica “fonte di verità” che garantisce che tutti lavorino sulla stessa versione di dati e documenti, in piena trasparenza, eliminando rischi di congruità.
Il PLM riesce a raggiungere lo status di Single Point of Truth grazie alle funzionalità di controllo di versione che supportano la gestione delle modifiche e degli aggiornamenti. Il controllo di versione offre una panoramica chiara dello sviluppo di un determinato componente in qualsiasi momento: ogni volta che si verificano modifiche, il controllo di versione funge da record centralizzato.
Grazie a questo accorto utilizzo dei dati, i dipartimenti di progettazione e design sono in grado di identificare elementi riutilizzabili, presenti in altri progetti, e di farne uso nei nuovi, evitando di dover ripartire ogni volta da zero, ma avendo una base di partenza e di conoscenza già solida e comprovata. Il tutto con impatti positivi nella riduzione dei tempi di sviluppo e di conseguenza del Time to market.
Inoltre, la knowledge base sviluppata nei progetti precedenti rappresenta anch’essa un ottimo punto di partenza per migliorare i nuovi, riducendo difettosità e malfunzionamenti.

Il circolo virtuoso del PLM

L’adozione di un PLM, come del resto indica il termine, consente di seguire il modo strutturato un prodotto in tutto il suo ciclo di vita, dunque anche dopo la vendita e la consegna all’utente finale.
Il PLM consente alle imprese di muoversi secondo una logica di “continuous improvement”, di miglioramento continuo: raccogliere feedback, sia nelle fasi progettuali sia nell’aftermarket, significa disporre di informazioni utili per perfezionare il prodotto stesso o di svilupparne altri più evoluti in futuro. Inoltre, consente di migliorare complessivamente la relazione con i propri clienti, fidelizzandoli e riducendo il tasso di abbandono: in questo caso, si apre la strada a vendite successive. 

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