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ciclo di vita del prodottoCon gestione del ciclo di vita del prodotto si intende un processo organizzativo e strategico che permette di tenere sotto controllo le fasi chiave della progettazione: dalla concezione alla produzione, passando per l’assistenza e lo smaltimento dei materiali.

Oggi, l’industria manifatturiera, un comparto strategico del tessuto economico italiano, ha l’opportunità – grazie anche alle agevolazioni fiscali per il 4.0 – di gestire in modo efficiente le informazioni e i dati di processo. Nell’articolo di oggi parliamo di software PLM e delle opportunità di integrazione per realizzare la fabbrica digitale, un ambiente produttivo capace di rispondere alle sfide dell’era moderna.

Perché è necessario ripensare la gestione del ciclo di vita del prodotto?

La gestione efficiente del ciclo di vita del prodotto rappresenta una vera e propria strategia aziendale, un approccio al business indispensabile per cogliere nuove opportunità.

Dal punto di vista informatico, un software per il product lifecycle management promuove un controllo attento e coerente del flusso dei dati, permettendo alle aziende di lavorare in sinergia, senza divisioni tra dipartimenti e team. Dal punto di vista del business, un prodotto innovativo e integrato mette l’organizzazione nelle condizioni di prendere decisioni condivise in ogni fase del ciclo di vita del prodotto. Questa opportunità si riflette in una maggior capacità di rispondere alle esigenze dei mercati e dimostrarsi all’altezza delle sfide più complesse.

Come ripensare il ciclo di vita del prodotto e avviare la smart factory in ottica 4.0? Ne parliamo nell’articolo di oggi, puoi passare all’argomento che ti interessa cliccando il titolo dedicato.

Collegamenti rapidi

Dall’informatizzazione alla digitalizzazione dei processi

Il comparto manifatturiero italiano è ampiamente popolato, trainato soprattutto da piccole e medie imprese che rappresentano più del 30% delle PMI totali in Italia. Gli ultimi rapporti Istat confermano che il tessuto economico italiano si fonda proprio sulle piccole e medie imprese.

Questi dati ci portano ad affermare che non è sostenibile per queste realtà rinunciare a opportunità di efficienza: le organizzazioni devono quindi essere messe nelle condizioni di poter continuare a produrre valore, anche nell’era moderna. Questo comporta abbracciare l’industria 4.0 e avviare la trasformazione degli ambienti di lavoro in fabbriche intelligenti, automatizzate e smart.

In che modo? Quali sono gli strumenti a disposizione?

Quando si pensa alla trasformazione dei processi, si immagina un contesto informatizzato, dove la gestione tradizionale è riprodotta in forma digitale, appunto.

Tuttavia, l’industria 4.0 e la smart factory fanno un passo oltre alla semplice informatizzazione delle procedure, che non garantisce un netto miglioramento incrementale. Il vero valore aggiunto si raggiunge quando si attua un percorso di digitalizzazione che coinvolge l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla fase di concezione e realizzazione allo smaltimento. Di fatto, si parla di automatizzazione che, rispetto all’informatizzazione, è un processo più complesso e totalizzante.

Un’impresa automatizzata e digitalizzata non introduce semplicemente sistemi informatici per trasformare processi manuali in digitali, ma crea le condizioni affinché i flussi di dati e informazioni raggiungano qualunque livello aziendale: questi sono i presupposti per avviare e rispondere all’innovazione 4.0.

Come si inserisce il PLM nella system integration

Come abbiamo visto, la vera svolta per le industrie è la capacità di digitalizzare e non semplicemente di informatizzare attraverso la sola integrazione di tool.

Per gestire il ciclo di vita del prodotto nell’industria manifatturiera contemporanea, il PLM è lo strumento più adatto. Si tratta di un software che ha visibilità sulle fasi chiave del product lifecycle:

  • progettazione

  • sviluppo

  • lancio sul mercato

  • modifiche e aggiornamenti

  • ritiro

  • smaltimento

ciclo di vita del prodottoI PLM più innovativi oggi possono essere integrati con tecnologie abilitanti che massimizzano l’efficacia della soluzione, favorendo un controllo sulle attività ancor più mirato. I flussi di lavoro assumono così caratteristiche di rapidità ed efficienza, grazie alla possibilità di poter condividere in modo immediato informazioni e dati sui prodotti, anche a distanza. Se integrato in un ambiente connesso dal punto di vista tecnologico, il PLM raggiunge la sua massima espressione, diventando uno strumento guida in contesti strutturati e stratificati come quello manifatturiero.

In un ambiente 4.0, il PLM aiuta a gestire, orchestrare e monitorare le attività, favorendo un canale di comunicazione costante tra diversi dipartimenti e team. La possibilità di avere visibilità in qualunque momento sui dati di produzione è la vera discriminante tra aziende destinate a superare le sfide della trasformazione digitale e quelle che non riusciranno a coglierne le opportunità. L’accesso alle informazioni sui prodotti a tutti i livelli aziendali ha un impatto positivo sulla produttività, sulla velocità dei processi e l’abbattimento degli errori. Per tutte queste ragioni, è indispensabile che l’industria manifatturiera adotti sistemi PLM con l’obiettivo di allineare i dipartimenti, centralizzare le informazioni tra sedi diverse e ottimizzare tutte le fasi di lavorazione.

È per raggiungere questi obiettivi che il Ministero dello Sviluppo Economico ha introdotto un pacchetto di misure per la transizione 4.0, che prevede incentivi fiscali per le imprese che investono in software e tecnologie moderne.

Le opportunità del product lifecycle management digitale

Digitalizzare la gestione del ciclo di vita del prodotto favorisce un approccio olistico all’intera produzione. Tecnologie e sistemi integrati mettono in comunicazione più livelli aziendali, permettendo una stretta collaborazione tra le parti, così come un prezioso scambio di conoscenze e know how. In questo modo, si genera un circolo virtuoso positivo per l’azienda, dalla semplificazione dei processi alla riduzione degli sprechi, fino all’ottimizzazione delle risorse.

Ecco, in concreto, quali sono le opportunità che si possono ottenere con un software per il product lifecycle management.

Scambio di informazioni di valore

L’utilizzo del PLM e la sua integrazione in un ambiente di sistemi connessi e integrati rendono fruibile l’accesso dei dati del prodotto a tutti i reparti aziendali. La miglior centralizzazione delle informazioni sulla gestione del prodotto è il primo passo per mantenere un flusso di interazione costante. La sincronizzazione continua permette a tutte le persone coinvolte di rimanere aggiornate sugli andamenti chiave delle fasi produttive, senza perdere alcun passaggio strategico. Un miglior coordinamento tra colleghi e dipartimenti si traduce in una più rapida capacità di intervento e in un approccio proattivo rispetto alle opportunità. In questo senso, impiegare una soluzione informatica che offre uno storico completo e con il quale è possibile condividere dettagli favorisce l’industrializzazione del prodotto. Allo stesso modo, un database ricco di informazioni migliora l’expertise aziendale, dal momento che è possibile attingere ai dati acquisiti e noti per sviluppare prodotti evoluti, revisionati, aggiornati e migliori.

Standardizzazione dei processi

In un ambiente manifatturiero, le sfide e criticità più complesse sono legate alla ripetizione delle fasi di lavorazione e, in particolare, alla mancanza di un sistema che automatizzi e velocizzi processi standard.

La standardizzazione dei processi è un aspetto fondamentale dell’industria 4.0 e della smart factory: oltre a migliorare l’interazione tra uffici, l’eliminazione di attività ridondanti e l’applicazione di best practice univoche apportano valore e benefici. Si riducono gli sprechi e i rallentamenti e si azzera il rischio di errore dovuto a procedure non chiare, con un evidente risparmio in termini di tempi e costi di produzione.

Time to market ridotto

Tra i vantaggi immediatamente riscontrabili dalla gestione efficiente del ciclo di vita del prodotto, troviamo il time to market ridotto. L’accesso alle informazioni e ai dati sulla produzione da dipartimenti e sedi diverse permette di prendere decisioni strategiche in tempi brevi, velocizzando così lo sviluppo del prodotto.

La sinergia e la collaborazione tra attori supportano la condivisione di know how, determinante per identificare in anticipo:

  • fattori critici

  • imprevisti

  • problematiche di prestazione, prezzi o distribuzione

  • tempi di consegna non coerenti con le previsioni

ciclo di vita del prodottoPossibilità di integrare il digital twin

Il digital twin, ovvero la rappresentazione digitale del prodotto, offre alle aree coinvolte un punto di vista differente dal solito rispetto al prodotto. Si tratta infatti di una sua versione digitale, visibile in un ambiente virtuale che, rispetto a quella fisica, permette interventi flessibili. Quindi, generando un digital twin, si rappresentano in chiave multimediale le caratteristiche del prodotto da realizzare. In questo modo, è possibile:

  • integrare la simulazione ingegneristica, analisi dei dati e machine learning

  • operare sul modello virtuale, testando forme, materiali e opzioni di sviluppo differenti

  • anticipare difetti di produzione

  • apportare modifiche sostanziali al progetto ancor prima di sviluppare il prodotto

Miglior capacità predittiva

Con l’integrazione di tecnologie abilitanti 4.0, il PLM favorisce una miglior capacità predittiva; l’accesso alle informazioni offre un quadro chiaro, completo e a 360 gradi sui dettagli di produzione, permettendo ai dipartimenti coinvolti di sviluppare una capacità predittiva sempre più accurata e coerente con la realtà. In particolare, il PLM supporta una gestione produttiva in linea all’effettiva esigenza, favorendo così una produzione intelligente, orientata all’ottimizzazione e al contenimento delle risorse.

Gestione smart del ciclo di vita del prodotto: il design to cost

Un altro aspetto molto interessante della gestione efficiente del ciclo di vita del prodotto è la possibilità di includere il costo target tra i parametri di progettazione. Questa strategia prende il nome di Design to Cost, un approccio innovativo alla produzione che intende includere il controllo dei costi nelle variabili alla base dello sviluppo prodotto.

L’idea è che i costi di produzione siano considerati parametri indispensabili alla riuscita del progetto, al pari delle caratteristiche e funzionalità di un prodotto; in quest’ottica, la valutazione dei costi rientra nelle prime analisi concettuali e l’obiettivo è quello di abbattere voci nascoste, inutili o impreviste rispetto a quelle pianificate.

Il Design to Cost supporta anche i tecnici nell’acquisizione degli strumenti necessari per applicare un miglior controllo della spesa durante l'intero ciclo di sviluppo. In definitiva, con uno strumento di gestione del ciclo di vita del prodotto si acquisiscono know how ed expertise, spendibili per:

  • realizzare progetti futuri

  • mantenere alta la qualità produttiva

  • incrementare la reputazione e gli standard produttivi


Nell’articolo di oggi abbiamo parlato di ciclo di vita del prodotto e, in particolare, dello strumento che permette alle aziende manifatturiere di avere una visibilità completa su tutte le fasi strategiche della produzione.

Il vero valore aggiunto per il business si raggiunge integrando strumenti informatici in un ambiente connesso, agile e smart. Sono questi i presupposti dell’industria 4.0, un approccio produttivo pronto a rispondere ai cambiamenti più importanti dei mercati, con requisiti di rapidità, efficienza e agilità. Vuoi sapere come realizzare la smart factory? Contatta uno dei nostri esperti in gestione dei processi nell’industria manifatturiera e cogli fin da subito i vantaggi di una fabbrica intelligente!