In capo al compliance manager ci sono molte responsabilità, che hanno a che vedere con la tutela dell’azienda da errori e, quindi, da sanzioni. Questa figura si occupa di validare, normalizzare e certificare i processi legati alla compliance, facendo inoltre da garante in caso di ispezioni da parte delle autorità doganali. È suo interesse, quindi, restare sempre aggiornato sulle norme e i regolamenti in vigore tra Paesi: tuttavia, se si utilizzano strumenti manuali e obsoleti, può incrementare il rischio di incorrere in errore e perdere importanti novità per risultare conformi.
Nell’articolo di oggi parleremo di sanzioni internazionali e di come tutelarsi da danni economici e reputazionali con un software per l’export avanzato.
Sanzioni internazionali nell’export: una panoramica di quello che può accadere in epoca moderna
Le sanzioni internazionali sono misure restrittive emanate da organi di regolamentazione in risposta ad attività contrarie a obiettivi, Leggi e valori propri. Possono essere imposte contro singoli individui, entità e Paesi. Non esiste un’unica forma sanzionatoria: questa può avere diversa natura, a seconda della situazione che deve contrastare e l’obiettivo che vuole raggiungere.
Le sanzioni più comuni sono quelle riferite a:
- terrorismo
- attività di proliferazione nucleare
- violazione dei diritti umani
- annessione di territori
- attacchi informatici
- destabilizzazione di Stati
- embarghi di armi
- travel ban
Oggi, le sanzioni sono strumenti utilizzati anche in risposta a eventi geopolitici; i provvedimenti servono, così, a condannare determinate azioni inflitte a danni di altri o della sicurezza internazionale. La varietà del quadro sanzionatorio rende la materia molto complessa, soprattutto in ambito di export e attività commerciali all’estero.
Proviamo quindi a entrare nel merito di alcune delle forme più comuni, per approfondire la soluzione a disposizione del compliance manager per adeguarsi alle diverse condizioni.
Cosa prevedono le principali sanzioni internazionali?
Cominciamo da quelle diplomatiche che, pur avendo carattere politico, influenzano di conseguenza gli aspetti militari ed economici. Si tratta di misure mirate a ridurre o interrompere le relazioni diplomatiche e prevedono, tra le altre cose, il richiamo dei rappresentanti diplomatici. Questo tipo di sanzioni può essere una risposta a un’azione fortemente disapprovata.
L’embargo sulle armi impone restrizioni sulla vendita, la fornitura, il trasferimento o l’export di armi e altri materiali che possano avere un ruolo nell’avanzamento di un conflitto.
Con travel ban – o divieti di viaggio – si fa riferimento alle misure che limitano la libertà di movimento di persone. Il motivo può essere legato alla mancata concessione di visti.
Di beni dual use abbiamo più volte parlato anche nel nostro blog: i beni a duplice uso sono generalmente utilizzati per scopi civili, ma possono essere impiegati anche per altri fini, motivo per cui possono essere oggetto di specifiche restrizioni.
Le sanzioni finanziare si possono applicare a singoli individui, società e governi, attraverso il congelamento di fondi e risorse, per renderli così inaccessibili. L’obiettivo delle sanzioni economiche è molto simile a quello delle restrizioni finanziarie: anche in questo caso sono destinate a Paesi o singoli soggetti per ridurre l’influenza di specifici settori economici o industriali.
Ridurre le sanzioni: un obiettivo del compliance manager
Il compliance manager ha il compito di tutelare la reputazione e la stabilità economica dell’azienda; evitare di incorrere in sanzioni che possano compromettere le attività commerciali è fondamentale, ma il più delle volte gli strumenti a disposizione non sono collaborativi e sufficientemente aggiornati per rispondere a un controllo efficiente.
Per essere aggiornati in merito alle disposizioni, alle norme e ai regolamenti in vigore nei Paesi con cui si sono stretti accordi commerciali, è indispensabile avere piena visibilità – e in tempo reale – sulle novità in materia di divieti e sanzioni.
La soluzione digitale che abbatte il rischio di sanzioni nell’export
I software di trade compliance sostituiscono strumenti obsoleti e manuali, guidando le attività in modo automatizzato e migliorando l’efficienza dell’azienda. Affidarsi alla tecnologia più aggiornata può riservare imperdibili benefici, come l’abbattimento di rischi per il business e la reputazione.
Le piattaforme, infatti, intervengono aggiornando le liste di screening sulla base di nuove misure, aggiornamenti e restrizioni. Offrono, poi, importanti linee guida per mantenersi conformi alle condizioni sanzionatorie in vigore nei diversi Paesi. Il vero valore aggiunto di questo strumento è dato dalla tempestività e dalle verifiche in tempo reale, permettendo così alle aziende di mantenersi competitive.
Tra le operazioni condotte dal software in ambito di export control, troviamo:
- la verifica del database informativo aggiornato delle misure restrittive presenti in TARIC
- il controllo sulla presenza di eventuali embarghi o restrizioni in corso in Paesi extra UE
- il check della presenza di un Business Partner nel Paese con cui si vogliono avviare attività commerciali
- la visibilità sulle informazioni più salienti in ambito import/export
Nell’articolo di oggi abbiamo parlato di sanzioni internazionali e delle soluzioni a disposizione di compliance manager e aziende per migliorare l’efficienza del controllo e ridurre i rischi per il business. Per saperne di più, richiedi una consulenza gratuita a uno dei nostri esperti in export control e soluzioni informatizzate.