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dichiarazione di origineLa forte espansione dei mercati rappresenta il terreno fertile per la produttività e la competitività delle aziende, che hanno l’occasione di incrementare la propria posizione.

La dichiarazione di origine merci è uno dei molti aspetti a cui prestare attenzione quando si è coinvolti in scambi commerciali tra Paesi. Affidarsi a strumenti che guidino il controllo delle procedure e monitorino le attività legate alla compliance si rivela indispensabile per ottenere un ritorno economico. Continua la lettura per scoprire tutti i benefici dell’automazione della Trade Compliance.

Dichiarazione di origine merci: concetto e riferimenti normativi

L’origine delle merci ricopre un ruolo chiave nello scambio di beni tra Paesi UE ed extra UE, perché, di fatto, determina il trattamento tributario dei prodotti.

Contiamo due tipologie di origine, Preferenziale e Non Preferenziale. Vediamo le differenze.

Origine Preferenziale e Non Preferenziale

Lo status di Origine Preferenziale viene conferito ai beni provenienti da determinati Paesi che soddisfano i requisiti di origine definiti dai relativi accordi di libero scambio – sottoscritti tra il Paese di importazione e quello di esportazione.

La dichiarazione origine preferenziale dà diritto a un trattamento tariffario preferenziale che può concretizzarsi in:

Con l’obiettivo di favorire i prodotti fabbricati all’interno del territorio dei Paesi accordisti, i trattati di libero scambio definiscono i criteri per la determinazione dell’origine preferenziale. Nello specifico, tra i requisiti ci sono tutte le condizioni ammesse affinché si possa conferire questo status alla merce.

L’Origine Non Preferenziale si fonda su due principi legati a:

  • prodotti interamente ottenuti in un determinato Paese

  • beni sostanzialmente trasformati

I primi sono quelli ottenuti in un determinato Paese perché, di fatto, propri: tra gli esempi di questo caso troviamo animali nati e cresciuti in un territorio o minerali estratti in quello specifico luogo.

I prodotti sostanzialmente trasformati sono il risultato di un processo di produzione trasversale a più luoghi, che subiscono l’ultima lavorazione, appunto, sostanziale nel Paese di riferimento. L’ultima trasformazione deve essere giustificata a livello economico ed effettuata da un’azienda che opera a tale scopo, con il fine ultimo di fabbricare il prodotto.

L’Origine Non Preferenziale si utilizza per l’applicazione di misure di natura politico-commerciale non preferenziale:

  • dazi anti-dumping

  • dazi compensativi

  • embarghi

  • misura di salvaguardia

  • restrizioni

Dichiarazione di origine: l’importanza di una gestione efficiente dei processi

Quando si tratta di scambi commerciali e accordi tra Paesi UE ed extra UE, è fondamentale assicurare una perfetta gestione dei processi; il rischio, infatti, è quello di perdere numerosi benefici, tra cui – nel caso dell’Origine Preferenziale – le riduzioni daziarie e i vantaggi economici.

Le attività di Trade Compliance comportano diversi obblighi e responsabilità, che si aggiornano in parallelo alle novità sui requisiti normativi: questo richiede un’osservanza attenta, controlli meticolosi e continui aggiornamenti.

Una gestione efficiente di questi processi può riservare imperdibili benefici al business, dalla certezza di condurre le operazioni in modo conforme, alla sicurezza di non incorrere in rischi e sanzioni.

Introdurre sistemi che offrano funzioni automatizzate non è solo una tra le molte opzioni a disposizione delle imprese, ma la soluzione per affrontare le sfide più complesse in un contesto globalizzato come quello attuale.

Prevedere workflow e automatismi, attraverso una soluzione informatica, guida le attività dell’azienda e trasforma processi frammentati in operazioni fluide e strutturate.

dichiarazione di origineGuardando nello specifico alle opportunità immediate e concrete per le imprese che adottano strumenti di questo tipo, ecco cosa aspettarsi:

  • l’ottimizzazione dei processi interni, con un’immediata efficienza di tutti i dipartimenti coinvolti

  • la netta riduzione degli errori e, quindi, dei rischi di incorrere in sanzioni per mancata conformità

  • l’incremento della capacità di sostenere e superare controlli doganali, con effetti positivi sulla reputazione e il posizionamento dell’azienda

  • il supporto nell'attivazione e nel mantenimento della certificazione del processo AEO (Operatore Economico Autorizzato) e REX (Esportatori Registrati)

  • la possibilità di acquisire nozioni e migliorare l’esperienza nella gestione delle procedure, così da velocizzare quelle future

  • l'acquisizione di un vantaggio competitivo rispondendo alla crescente domanda internazionale di certificazione d’origine obbligatoria attraverso un processo strutturato e digitalizzato

  • l'abbattimento di rischi reputazionali ed economici

Soluzioni automatizzate per la gestione della Trade Compliance offrono un vantaggio competitivo alle aziende, aiutando a superare le sfide legate a procedure spesso complesse e articolate.

Le funzioni dei software più innovativi applicano un controllo a 360 gradi sulle attività, migliorando anche la capacità dei responsabili di orientarsi tra i molti dati, informazioni e documenti prodotti in ogni processo.

La certezza di essere perfettamente conformi è garantita da un database completo – che, aggiornandosi in modo costante in base allo specifico accordo e alla nomenclatura combinata, applica la regola corretta.

Da non dimenticare, inoltre, la possibilità di storicizzare e archiviare i documenti di conformità, una fonte preziosa per la gestione di scambi commerciali futuri.


Quelle che abbiamo visto fino ad ora sono solo alcune delle funzioni più importanti offerte da un software per gestire la dichiarazione di origine merci. Vuoi saperne di più? Contattaci: uno dei nostri esperti di Trade Compliance è a tua disposizione per guidarti nella conformità commerciale della tua azienda.